lunedì 27 luglio 2009

Storia di una riflessione esistenziale

Un bel giorno di primavera, 903522 stava passeggiando lungo il viale alberato che costeggia il molo; a un certo punto si ferma e si mise a sedere sopra una cassa abbandonata dai marinai e iniziò a pensare.
Si concentrò e si domandava che differenza c'era tra la realtà e i sogni, normalmente dava per scontato che i sogni erano tali e niente più, come tutti sapevano erano frutto della mente che durante il sonno si manifestavano, in campo medico serviva all'organismo per il suo corretto funzionamento, serviva a riposarsi e a scaricare le tensioni...ma poi pensò che le differenze tra la realtà e i sogni non erano poi tante...
In entrambe si è in un mondo che si può vedere e toccare, si provano emozioni come la gioia e la paura, si compiono azioni e si pensa; certo, sapeva bene che nei sogni le cose vanno diversamente ma fondamentalmente ci sono gli stessi princìpi.
Poi lo colpì il fatto che quando si è nella realtà si percepiscono i sogni come un mondo irreale, mentre quando si è nel sogno, se si pensasse alla realtà, si potrebbe ipotizzare che è perfettamente reale, l'unica differenza è che la vita reale ha una continuità negli eventi, mentre nei sogni ci si può trovare in un batter d'occhio in un'altro posto o tempo.
A un certo punto, 903522, smise di pensare e si accorse che nonostante il suo discorso non facesse una piega, era irrazionale e inutile...pensò che grandi menti, avevano già affrontato l'argomento, e che altre grandi menti avevano affrontato altri argomenti diversi, e che nonostante le conclusioni e i progressi, nessuna e tutte le risposte portavano al niente o al tutto, anche se in modo ipotetico; nessuno potrà mai sapere la verità.
Si alzò dalla cassa e si incamminò verso il bar più vicino per poter prendere un un bicchiere d'acqua, si sedette a un tavolino e si accese una sigaretta.
Si guardò intorno ispezionando il mondo che lo circondava...si mise a ridere sotto i baffi e poi riprese a penasre...tutto ciò che lo circondava era materia che avrebbe avuto un'inizio e una fine, e allo stesso tempo tutto era permanente e impermanente, qualsiasi oggetto dopo qualche tempo si sarebbe rotto o decomposto, così come le persone e gli animali, si rese conto che la normale felicità era solo temporanea e le porte della tristezza irrompevano senza se e senza ma...
Fissò lo sguardo sul bicchiere d'acqua, non capendo bene se l'acqua c'era, dato che sicuramente poco dopo l'avrebbe finita...
Tornando ai suoi monologhi interiori, capì che nonostante tutto sia impermanente, era allo stesso tempo permanente, o meglio, tutto ciò che arrivava a una fine ricominciava sotto altre sembianze, come disse il famoso Alberto, tutto si crea e niente si distrugge... tutto era parte di un ciclo, che a sua volta faceva parte di un altro ciclo più grande, e man mano che si ingrandiva il ciclo, il tempo aumentava di durata, la sua sugaretta durava 5 minuti, la sua vita probabilmente una ottantina di anni, l'umanità qualche migliaia e la terra qualche miliardo...
Ninte aveva capo nè coda...capì che tutto quel vai e vieni che lo circondava era pressochè inutile.
Le persone, coinvolte nelle loro piccole vite quotidiane, c'era chi si divieva in 4 per poter portare a casa un misero salario e chi invece si divertiva a dimostrare la proprià superiorità...ma a chi??
Improvvisamente si fermò un istante e si strofinò ochhi e fronte, tirò un gran sospiro e si mise nuovamente a ridere...
Si rese conto che era meglio vivere nel dubbio che nell'illusione di un domani che inevitabilmente sarebbe giunto al termine; certo non era colpa di nessuno, o meglio, tutto è uno sviluppo che ha avuto inizio secoli orsono. Rivisse mentalmente la storia dell'uomo, cercando di capire le cause dell'attuale società, subito capì che i grandi errori dell'uomo furono l'invenzione dei soldi, poi pensò anche all'indole di certi individui che vogliono sentirsi superiori, senza però conoscere il perchè...certo i soldi erano la fonte del 50% dei problemi moderni e che forse era molto meglio il baratto.
Gli venne anche in mente un paragone, un pò come gli uomini, i cani furono addomesticati, e con il passare del tempo, generazioni dopo generazioni, il cane è diventato automaticamente addomesticato fin dalla nascita e non saprà mai di poter essere "selvatico", ammenochè non sia posto in determinate condizioni.
Poi, a un certo punto, rimase sconvolto...si rese conte, che in certe popolazioni, quando veniva al mondo un bambino, egli veniva subito modellato, sia dai genitori che dagli altri, veniva messo all'asilo, poi alle elementari, arrivava alle superiori e taluni andavano all'università e altri al lavoro, una volta che lavoravano per "vivere" (o "vivevano" per lavorare, dipende dai casi), arrivavano alla tanto aspettata (?) pensione, dove potevano in una decina d'anni godersi i frutti di tutta una vita...fatto sta che per lui quella non era vita, ma ormai la gente comune ci era abituata, è quello lo standard dei tempi moderni e d'altronde non c'era molta alternativa.
Poi volse il pensiero sulle leggi, le innumerevoli leggi che ci sono in ogni parte del mondo, che sono fondamentali per far si che si comportino bene, basti guardare come gli animali si comportano senza avere leggi...ma sempre lo stesso discorso, le leggi ci sono perchè c'è chi si comporta male, ma è anche vero che qualunque azione "buona" o "cattiva" è generata da delle cause, i poveri a volte rubano, c'è chi uccide e chi si uccide e c'è chi va oltre i limiti di velocità...sempre le cause sono i soldi e in più si accorse che ci sono altri fattori, quale il dismisurato numero di esseri umani che cresce constantemente, creandosi l'immagine di 1000 pesci nel mare messi in una vasca da 100 litri, inevitabilmente qualcosa non andrà secondo natura...mancanza di cibo, legge del più forte per sopravvivere e via discorrendo.
Poi ci sono i tanto famigerati ricchi, chi vuole di più di quel che ha, chi ne approfitta e ne abusa e per fotuna c'è anche qualche altruista...ma non si mise a riflettere più di tanto dato la complessa ramificazione dell'argomento.
non esclse affatto l'errata mentalità (culturale, politica, religiosa,.. ) che viene per forza di cose impressa nelle teste dei popoli, generando odio, razzismo, opportunismo, invidia e chi più ne ha più ne metta.
A un tratto 903522 stava per mettersi a piangere, ma poi si rivedette e si mise per l'ennesima volta a ridere.
Si rese conto che la libertà, in tutti i campi, era ben poca; poi lo assalì un ricordo, un giorno d'autunno si era messo in testa di voler accendere il fuoco con dei legnetti, perparò il materiale che aveva reperito nella boscaglia e si mise a intentare; passò circa un'ora quando finalmente ci riuscì, il sole batteva forte e il caldo era asfissiante, ma tutto ciò passo in secondo piano, ciò che era riuscito a fare gli dava una soddisfazione immensa, paragonabile quasi a vincere al lotto ma in una forma diversa...nonostante l'afa alimentò ciò che era riuscito a produrre e quel fuoco invece di farlo sentire ancora più accaldato gli dava solo un senso di grandezza...poi prese l'accendino, lo fissò e accendendosi un'altra sigaretta si diresse vero la spiaggia, riflettendo su come sia gratificante, nonostante la fatica, costruirsi da se i componenti della propria vita.
Si immaginò anche come potesse essere bello costruirsi una casa, in legno...certo il cemento è più resistente, ma d'altro canto se capitasse un terremoto e la casa crollasse il cemento ti ucciderebbe mentre con il legno ci sarebbero molte più possibilità di sopravvivere; ugualmente procurarsi il cibo con gli ortaggi, la pesca o la caccia con armi fatto con le sue mani, e tutto ciò che farebbe, con fatica, porterebbe benefici a lui e non a secondi...poi però riflesse sulla salute, e che ciò sarebbe oltrepassabile con una giusta conoscenza della flora che come si sa quasi ogni malanno ha una pianta che riesce a curarlo (attualmente i rimedi naturali sono meno usati, ci sono le case farmaceutiche che sanno bene che i rimedi naturali possono essere autoprodotti e quindi vendono i loro farmaci per poterci guadagnare...senza contare che il corpo non produce più dei propri anticorpi specifici, cosa che probabilmente avverrebbe con le generazioni future, all'inizio dei tempi non avevamo gli anticorpi di oggi e in futuro avremmo sempre gli stessi dato che ci sono i farmaci).
L'unica cosa che mancherebbe sarebbe la tecnologia...ma è davvero indispensabile??Rende veramente felici??Certo la tecnologia medica permette di salvare le vite, ma dall'altra parte aumenta il problema della sovrappopolazione...903522 amava le persone, o meglio il loro essere, e certo non voleva che morissero, ma sapeva bene che è la natura che produce equilibrio e sapeva anche che ogni cosa aveva i suoi cicli e che la morte di un'individuo non sarebbe stata la fine della sua esistenza.
Tuttò ciò su cui aveva riflettuto lo portò a pensare che tuttavia le radici dei problemi sono antiche e che, anche se le cose potrebbero migliorare, è ben difficile, quasi impossibile...com'è impossibile cambiare i colori dei semafori, ci vorrebbe troppo tempo o troppa volontà.
Arrivo sulla riva e si immerse nell'acqua spensierato...era stanco di pensare e voleva godersi un pò di vita, quella vita che in principio era si faticosa, ma sostanzialmente semplice...e ora...si era evoluta e autocomplicata...guardava il sole e le nuvole che gli ronzavano intorno...era talmente immerso nel piacere che si lascio talmente andare da fargli dimenticare di essere, e poco dopo si accorse che era, ma il suo corpo dimenticato giaceva sul fondo dell'acqua senza vita...
Tutt'a un tratto suono un'allarme, i suoi pensieri scapparono furtivi e rapidi creando confusione nella sua mente....si sentì trascinare e in men che non si dica si alzò di scatto sull'attenti, avvolto tra le coperte del suo letto, pronto ad affrontare una nuova ed entusiasmante giornata....



Ogni riferimento a fatti, luoghi, avvenimenti, persone e pensieri sono puramente casuali e non implicano nè tristezza, nè odio, nè depressione.

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